URT di Pisa
La URT si fonda sul progetto "Testi e manoscritti dell'italiano antico: dal corpus a un modello di filologia digitale". Il progetto intende promuovere un modello innovativo di filologia digitale in cui possa essere integrato il patrimonio dei corpora allestiti dall'OVI, a partire dal "Corpus OVI dell'Italiano antico", che raccoglie i testi scritti in una qualsiasi varietà italoromanza entro il XIV secolo per 30 milioni di parole (http://gattoweb.ovi.cnr.it/).
Tale modello è fondato sulla possibilità di stabilire connessioni, tra i testi e la loro tradizione (interoperabilità), tra i testi e altri testi e immagini di manoscritti (ipertestualità) e tra le parole (lemmatizzazione).
La costruzione di connessioni secondo queste tre linee strategiche costituirà il cuore delle attività del progetto:
a) si perfezionerà il collegamento con i principali repertori online sulla tradizione dei testi volgari nel medioevo;
b) l'ipertestualità sarà garantita da nuovi collegamenti tra i testi, verticali (si potrà leggere un testo di traduzione con il suo modello, latino o romanzo) e orizzontali (si potranno confrontare i brani corrispondenti di più traduzioni della stessa opera o le varianti tra più redazioni dello stesso testo);
c) l'investimento straordinario di risorse nella lemmatizzazione porterà alla sostituzione di numerose edizioni già presenti nel corpus, ormai datate e superate, con nuove e più affidabili edizioni, all'integrazione di nuovi testi e più in generale al potenziamento dell'indicizzazione quanto a omogeneità e estensione.
Il modello di filologia digitale che si intende perseguire sarà, inoltre, utilizzabile per nuove edizioni born-digital; l'obiettivo finale è l'integrazione di un ingente patrimonio culturale immateriale legato al Medioevo volgare italiano nella rete delle grandi infrastrutture europee, in particolare DARIAH (Digital Research Infrastructure for the Arts and Humanities), il cui nodo italiano ha sede presso l'OVI.
Dal mese di marzo 2020, in séguito alla delibera del CdA del CNR n. 30/2020 del 20.1.2020, l’OVI ha attivato una Unità di Ricerca Temporanea presso la Scuola Normale Superiore di Pisa per realizzare il progetto di ricerca Testi e manoscritti dell’italiano antico: dal corpus a un modello di filologia digitale. Al termine del triennio, la struttura è stata prorogata per un ulteriore triennio con la delibera n. 175/2023 del 23.5.2023 del CdA del CNR.
Tale progetto è connesso al progetto PRIN 2017 RENOVO (Rigenerare il corpus OVI: rinnovo e ottimizzazione di metodi, contenuti, strumenti), coordinato dal Prof. Lino Leonardi, già direttore dell’OVI (2014-2018) e docente presso la Scuola Normale, e ora anche ai progetti PNRR PE CHANGES (Cultural Heritage Active Innovation for Next-Gen Sustainable Society), e in particolare al WP3 Creating a digital
philology environment and digital libraries of authorized texts di cui è leader la Scuola Normale Superiore con il coodinamento di Leonardi, e PNRR IR H2IOSC (Humanities
and cultural Heritage Italian Open Science Cloud), coordinato dal ricercatore dell'OVI Emiliano Degl'Innocenti (responsabile scientifico del nodo italiano di DARIAH).
Alla URT afferiscono due unità di personale, Elena Artale (ricercatrice III livello) e Sara Ravani (ricercatrice III livello).
Ha sede a Pisa nel Complesso Polvani (Via della Faggiola 19), nel palazzo dove soggiornò Giacomo Leopardi a partire dal novembre 1827.